SANTA MARIA DELLA PERSEVERANZA, UNA DEVOZIONE TUTTA ROMANA

L’immagine originale della Madonna della Perseveranza è un dipinto su rame del formato di 22×17: rivela una capacità dell ‘ autore non comune,sia per la distribuzione dei colori ,sia per la delicatezza che caratterizza il volto e gli occhi di Maria Ss.ma.

Scrive Michele Santelamazza nel raro opuscolo stampato nel luglio 1863

“L’ IMMAGINE PROVIENE DA UNA SCUOLA ROMANA DELLA METÀ DEL XVI SECOLO, DILIGENTEMENTE, ANZI CON I SEGNI DI ANIMO ALTAMENTE RELIGIOSO DIPINTA. I LINEAMENTI DEL VOLTO, L’ATTEGGIAMENTO DEL CAPO LEGGERMENTE PIEGATO E LE MANI GIUNTE DINNANZI AL PETTO , LA RIPOSATA ARMONIA DI TUTTO L’ASSIEME, ISPIRANO NELL’ANIMO DI CHI LA CONTEMPLA,RACCOGLIMENTO ED AFFETTO “.

L’ immagine era esposta solo il sabato e nelle feste mariane presso la chiesa di San Salvatore alle Coppelle, dietro il Pantheon.
Gli altri giorni era portata presso infermi e gli indigenti che venivano raggiunti dalla Confraternita della Divina Perseveranza (confraternita proveniente dalla Confraternita del Ss Sacramento già presente in San Salvatore alle Coppelle).

Sulla provenienza del dipinto il Santelamazza raccoglie la tradizione secondo la quale la piccola immagine di Maria era quella appartenuta a San Filippo Neri e che il Santo era solito portare agli infermi.
Il Neri la lasciò ad una Signora della nobile famiglia Naro (continuata in quella dei Patrizi) abitante vicino alla chiesa di San Salvatore alle Coppelle, nel Rione S. Eustachio.Sì rammenta che San Filippo rimase molto legato al rione e alla Basilica di San. Eustachio.

Da quella medesima Signora della famiglia Naro ,l’immagine della Madonna di San Filippo l’ebbe il P.Accorense, il quale l’affidò alla Pia Unione e quindi passò alla Confraternita in San Salvatore alle Coppelle: presso quest’ultima rimase fino al 1914:,venerata con la recita di 5 Pater e 5 Ave che su consiglio di San Filippo Neri si devono pregare ogni giorno per ottenere la grazia della Perseveranza.

Oggi l’originale dell’immagine è custodita presso il Pontificio Seminario Romano Minore e nel Seminario si mantiene l’uso che per secoli era stato avviato presso la Chiesa di San Salvatore alle Coppelle, cioè di celebrare la festa della Madonna della Perseveranza nella seconda domenica di maggio.

Il giorno della festa l’allora Card Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII) all’uscita dal suo ufficio della Segreteria di Stato nel Vaticano ,era uso recarsi nella Cappella del Seminario ( che ancora era rimasto nei locali del soppresso Seminario Vaticano ) e sostare a lungo dinnanzi alla immagine di Maria SS.MA DELLA PERSEVERANZA

La patrona del Pontificio Seminario Romano Minore in Vaticano,è la Vergine Maria, invocata con il titolo di Madre della Perseveranza o, più semplicemente, come Madonna della Perseveranza, cui è dedicata la cappella minore, ove si trova anche la sacra immagine. Quest’ultima venne introdotta nel Seminario nel 1915 dall’allora direttore spirituale monsignor Francesco Borgongini Duca, essendo rettore monsignor Filippo Minio; fino ad allora era stata custodita presso la propria abitazione da monsignor Luigi Benedetti, conoscente di Borgongini Duca, dopo che la chiesa di San Salvatore alle Coppelle (ove si trovava in precedenza) era stata concessa ai cattolici di rito orientale bizantino-romeno da papa Pio X nel 1914. L’immagine, risalente al XVIII secolo, è di piccole dimensioni e raffigura Maria in posizione orante, con grandi occhi e un accenno di sorriso (peculiarità che accomunano tutte le effigi della Madonna della Perseveranza);una volta giunta al Seminario Minore, venne inserita all’interno di una cornice argentea barocca del XVII secolo (già contenente uno specchio), appositamente acquistata da monsignor Borgongini Duca, e collocata non nella cappella maggiore, ma in un luogo di culto apposito, ora sacrestia e ingresso dell’attuale cappella della Madonna della Perseveranza. Le piccole dimensioni della lastra di rame su cui è il dipinto, sono dovute all’utilizzo originario dell’immagine che, secondo la tradizione iniziata da san Filippo Neri, i membri della confraternita di Santo Spirito delle Coppelle recavano con sé durante le visite agli ammalati, per portare loro conforto. Il culto della Madonna della Perseveranza, tuttavia, era già presente nel Seminario Romano dalla fine del XIX secolo: ad essa era intitolata la cappella della camerata di San Tommaso, ove era custodita un’immagine della Madonna orante. La cappella e la devozione rimasero presenti anche nel Pontificio Seminario Romano Maggiore fino agli anni successivi al Concilio Vaticano II: nel 1922 venne indetto un concorso per la formulazione di un apposito motto mariano; il vincitore fu Ernesto Ruffini, allora professore presso il Seminario, con il motto O Maria, in amore tui, perseverent filii (in italiano: O Maria, rendi perseveranti i figli nel tuo amore).

ARTICOLO TRATTO DA :https://www.seminarioromanominore.com/storia-   

A Roma alla Madonna Santa Maria della Perseveranza è dedicata una Chiesa parrocchiale costruita su progetto architettonico di Francesco Fornari a cavallo della fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60.

La Chiesa si voleva dedicarla alla Perseveranza per rendere omaggio alla devozione che Papa Pio XII aveva per questa Madonna,

Papa Pio XII però  non riuscì a vedere e partecipare all’inaugurazione della Chiesa di Santa Maria della Perseveranza a causa della sua dipartita.

Dal giorno dell’inaugurazione, la Parrocchia romana di Santa Maria della Perseveranza è guidata dai Sacerdoti Missionari Servi dei Poveri (Boccone del Povero) ordine fondato dal Beato Giacomo Cusmano, un medico Sacerdote.