Il cuore di Nerone

Con la terminologia ”sampietrino” si indica il tipico blocchetto di leucitite utilizzato nel lastricato stradale e di uso comune nel centro storico di Roma. Prende il nome dal suo ampio utilizzo in Piazza San Pietro e, sotto il pontificato di papa Sisto V alla fine del XVI secolo, fu utilizzato per la pavimentazione di ben 120 strade percorribili dai carri.

In mezzo ai 2 milioni e più di sampietrini che compongono il lastricato stradale di piazza San Pietro, c’è ne é uno noto come “Il cuore di Nerone”.

Si tratta di un piccolissimo sampietrino a forma di cuore.

Le leggende che su questa piccolissima opera d’arte sono numerose:

La prima leggenda ci racconta che fu Michelangelo a scolpire il sampietrino qui, a ricordo di un amore sfortunato.

Una altra leggenda ci dice che lo scolpì Gian Lorenzo Bernini, autore del magnifico colonnato che corre intorno alla piazza a simbolo che nella sua vita non trovò mai l’amore vero.

Un’storia narra che fu scolpito da una donna, a ricordo dell’amore verso il marito condannato ingiustamente a morte.

Un’ultima leggenda invece racconta che fu inciso tristemente da un soldato durante il discorso che Garibaldi tenne qui il 2 luglio 1849, prima di ripartire da Roma, sancendo così di fatto la fine della famosa “Repubblica Romana”.

Per chi vuole vederlo, questo sampietrino speciale si trova nel Libeccio della Rosa dei Venti sulla piazza,guardando la basilica dietro l’obelisco a sinistra, buona caccia al tesoro !

Il Cuore di Nerone, chiamato così, senza un motivo, da un gruppo di bambini del vicino rione Borgo che lo scoprirono mentre giocavano a palla, forse dovuto al fatto che si credeva che sulla sommità dell’obelisco, erano conservate le ceneri di Nerone, ma questa è un’altra storia.